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Il trapano: come funziona esattamente?

Tra gli utensili per la casa che non possono mai mancare nella cassetta degli attrezzi di un appassionato di fai da te e bricolage c’è di sicuro il trapano: uno strumento così comune che spesso viene dato per scontato o preso in considerazione in maniera superficiale. Vale la pena, invece, di conoscerlo più da vicino e di scoprirne le caratteristiche nel dettaglio, anche per sapere quando e come usarlo. Si tratta, come ovvio, di un attrezzo che permette di eseguire fori di larghezze diverse e diametri differenti, ma che viene usato – più in generale – per tutte quelle lavorazioni che presuppongono il ricorso ad utensili circolari, come per esempio le filiere, i maschi, i lamatori, gli alesatori e le punte elicoidali.

Il trapano elettrico, che si ritiene sia stato inventato alla fine del XIX secolo in Australia, è uno strumento portatile, che può essere alimentato con batterie autonome oppure collegato alla presa trapanodi corrente. In questo secondo caso, il livello di potenza può andare – in genere – da un minimo di poche centinaia di watt a più di 2mila watt: vi si ricorre soprattutto per le forature più impegnative o più elaborate, per esempio sul cemento, sulla pietra o sul metallo. Le velocità di lavoro sono variabili: questa è una peculiarità fondamentale per un attrezzo per il quale è prevedibile un uso generico.

Il trapano a colonna e a radiale

Uno dei modelli più diffusi è il trapano a colonna, così chiamato perché caratterizzato da un basamento al di sopra del quale è presente una colonna su cui viene applicata una tavola in ghisa; essa costituisce il piano di lavoro su cui vengono fissati i pezzi da trattare. Il re degli utensili per la casa è, però, il trapano radiale, a cui si fa riferimento per l’esecuzione di scanalature, asole o fori su pezzi pesanti o di grandi dimensioni che non possono essere spostati o collocati altrove.

Anche in questo caso si ha a che fare con un basamento su cui è presente una colonna: sopra di essa scorre un fodero a forma di cilindro connesso a un braccio, con guide orizzontali che permettono lo scorrimento di un carrello di tutti gli organi collegati. In effetti, questo strumento viene chiamato anche trapano a bandiera, proprio per la presenza del braccio portato dal fodero cilindrico. La costruzione particolare di questo attrezzo permette di effettuare anche delle lavorazioni di alesatura, di fresatura, di barenatura o di maschiatura.

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