Chi di noi da piccolo non ha creato almeno una volta un aereo o una barchetta di carta? Questa pratica può essere considerata una derivazione molto rustica e artigianale dell’origami, l’arte di piegare la carta. Si tratta di un passatempo molto creativo e stimolante introdotto anche in molte scuole elementari come programma didattico. Anche molto adulti però si stanno appassionando a questa pratica che stimola le capacità manuali ed intellettive. Alcuni appassionati hanno fatto dell’origami un vero e proprio lavoro, tant’è che esistono centri e ritrovi per i professionisti del settore che si scambiano pareri ed impressioni.
La storia dell’origami
L’origami ha radici antichissime infatti nasce orientativamente in Giappone nel 105 d.C. Origami è un composto delle due parole “ori” e “kami” che significano rispettivamente “piegare” e “carta”. In questo periodo la carta era considerata un materiale raro quindi veniva usata solo per creare articoli simbolici.
L’origami inizia a diffondersi maggiormente nel XVII secolo e diventa un’arte dopo la seconda guerra mondiale. Si iniziano a creare tantissimi oggetti semplici o elaborati: dalle barchette ai cappellini, dalle forme di animali alle bambole, dalle decorazioni natalizie ai bicchieri ecc. Tutto ciò che riesci ad immaginare puoi crearlo con l’origami, bastano tanta applicazione, pazienza ed una discreta abilità manuale.
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La tipologia di carta più adatta
Per creare decorazioni creative è sufficiente la normale carta A4, oppure in alternativa semplici fogli di quaderno o carta da pacco. L’importante è che la carta sia leggera, spessa, liscia e resistente alle numerose pieghe durante la creazione di nuovi oggetti. Per questo motivo non sono indicate la carta velina o la carta crespa, che risultano troppo morbide e non riescono a stabilizzare le pieghe. Anche il cartoncino non è idoneo in quanto è troppo duro e difficile da piegare.
Se sei uno step avanti ed hai già una certa dimestichezza puoi puntare su una carta più professionale, venduta su Internet oppure nei negozi di modellistica. Si tratta di una carta bicolore composta da una parte bianca ed una colorata. C’è poi la carta sandwich in cui si sovrappongono fogli di carta velina e carta di alluminio. La carta washi invece si produce in Giappone ed ha un costo piuttosto elevato.
Le tipologie di pieghe dell’origami
La prima tecnica da imparare fa riferimento alle tracce. La traccia centrale è la base dell’intero origami e si ottiene piegando il foglio in diagonale e poi riaprendolo. La traccia secondaria è un punto di riferimento per effettuare le pieghe sulle pieghe. Subito dopo aver capito come eseguire le tracce devi impadronirti dell’arte di fare le pieghe, suddivise in 5 tecniche: a valle, a monte, a fisarmonica, a libro e contro-piega.
La piega a valle si utilizza in ogni creazione e si ottiene semplicemente piegando il foglio verso di te.
La piega a monte è l’esatto opposto in quanto si ottiene piegando il foglio verso l’interno.
La piega a fisarmonica, definita in gergo anche “doppia piega semplice”, si ottiene fondendo la piega a valle con la piega a monte.
La piega a foglio si ottiene piegando il foglio, già avanzato con altre pieghe, con una piega a valle.
Infine la contro-piega è una sorta di finitura da eseguire dopo aver realizzato la traccia centrale e quella secondaria.