Realizzare una foto a una moto in un autodromo è un’esperienza decisamente divertente. Se è vero che concentrarsi solo sui paesaggi e sugli scenari statici rischia di diventare noioso e poco produttivo, può venir voglia di iniziare a immortalare qualcosa di più dinamico. Le opportunità a disposizione sono tante: come si può facilmente immaginare, il compito non è dei più semplici, perché il rischio di una foto poco nitida è evidente, così come è elevata la probabilità di ottenere uno scatto sgranato, mosso o comunque poco piacevole dal punto di vista estetico.
Prima di dedicarsi all’atto pratico, inoltre, potrebbe essere utile studiare un po’ di teoria e – in particolare – iniziare a lavorare sul cosiddetto panning. Di che si tratta? Innanzitutto, si deve uscire dall’ottica secondo la quale in una foto l’effetto mosso è sempre un difetto: non è così, perché a volte è proprio il risultato che si desidera ottenere. Cosa c’entra questo con il panning? Semplicemente, tale tecnica prevede di realizzare una foto di un soggetto in movimento – e quindi di una moto che sfreccia su pista – nella quale il soggetto stesso appaia in bella evidenza, nitido e non sgranato, mentre lo sfondo è mosso.
Non è consigliabile buttarsi sul panning se si ha a disposizione una semplice fotocamera compatta: o, meglio, lo si può fare solo a patto di possedere un modello recente, perché nei dispositivi meno nuovi non sono implementate le caratteristiche e le funzioni di cui si ha bisogno per mettere in atto il panning. Diverso, invece, il discorso per chi ha una fotocamera bridge o una reflex digitale: in questo caso, infatti, non ci sono controindicazioni.
A questo punto, una volta selezionata la fotocamera giusta, non c’è altro da fare che impostare i giusti parametri, a cominciare dalla modalità di scatto manuale, essenziale per dare la possibilità al fotografo di controllare e monitorare il tempo di esposizione. Una volta disattivata la stabilizzazione allo scopo di evitare che l’effetto sfuocato sia eliminato (perché è proprio quello che si vuole ottenere, anche se è solo per lo sfondo), è indispensabile impostare l’autofocus continuo: è questa caratteristica che consente di seguire il soggetto che si sta muovendo con la massima semplicità, sia che si tratti di una moto appena uscita da un box, sia che si tratti di un bolide che sfila su un rettilineo a duecento chilometri orari. A questo punto, non resta altro da fare che andare al Mugello e mettersi alla prova!